E’ sempre bene ripeterlo, prima di tutto il buon senso.
Il bodyguard non è un supereroe e soprattutto non è una macchina da combattimento pronta a picchiare chiunque osi rivolgere lo sguardo verso di lui.
Il bodyguard è l’angelo custode di chi vuole divertirsi o partecipare a un evento senza disagi e in piena sicurezza.
Per fare questo tutti i bodyguard ricevono e istruzioni specifiche.
Come se non bastasse tutto lo staff di liongroup segue mensilmente corsi specifici e segue linee guida definite in base alla situazione.
Proprio per questo, quanto scriviamo di seguito, non è strettamente necessario per chi fa questa professione, ma, se dovesse verificarsi una situazione violenta o un tentativo di aggressione, per il bodyguard, praticare le arti marziali può essere un valore aggiunto da non sottovalutare per la propria e quella altrui sicurezza.
Premesso che tutte le arti marziali se praticate seriamente, intensificano l’equilibrio fisico e mentale e aiutano a valutare con distacco e conoscenza dei propri mezzi ogni situazione, va subito fatta distinzione tra arti marziali sportive, che hanno un codice molto stretto riguardo i colpi che e le zone del corpo che possono essere colpite, che condizionano l’allievo a colpire in modo limitato e quelle “Vale tudo” dove ogni colpo e tecnica è non solo ammessa, ma anche insegnata.
Per quello che riguarda i nostri scopi, ovvero l’autodifesa e la messa fuori gioco di un aggressore, occorre avere una mentalità di combattimento pragmatica e definitiva.
Essere condizionati a fermarsi dopo aver tirato un pugno buono o aver mandato a segno un calcio può voler dire soccombere durante un combattimento reale, che inevitabilmente sarà più sporco, privo di regole e pericoloso rispetto agli allenamenti effettuati in palestra.
Un aggressione per strada si ferma solo quando l’avversario è privo di sensi, oppure perchè è immobilizzato o presenta danni fisici tali da non poter più arrecare danno a qualcuno.
In questa ottica analizziamo le vari arti marziali, suddividendole a seconda della tipologia di lotta.
COLPI DIRETTI
(tecniche a mano aperta e chiusa, e di gambe)
Karate, Kick boxing, Muay thai, Tae kwon do, Kung fu
Karate: arte marziale classica, sempre efficace nei colpi diretti, inutile nella fase a terra.
Kick boxing: ottima preparazione fisica e velocità nel portare i colpi, inutile nella fase a terra.
Kung fu: arte marziale tradizionale, poco utile nella fase a terra, apprendimento lento.
Muay thai: molto efficace sia sulla distanza lunga (calci) che sulla distanza corta (ginocchiate e gomitate). Inutile nella fase a terra.
Tae kwuon do: calci volanti e pugni, molto interessante da un punto di vista sportivo (è anche disciplina olimpica), totalmente inutile – se non addirittura pericolosa, a causa della postura spesso sbilanciata – nel combattimento reale.
PRESE E LEVE ARTICOLARI
(immobilizzazione)
Judo, Jiu jitsu, Aikido
Aikido: ottima per immobilizzare e proiettare a terra l’avversario. Tra le più eleganti. Tempo di apprendimento lungo.
Judo: buona per immobilizzare e proiettare. Pugni e calci inesistenti. Tempo di apprendimento medio, ma viene praticata ovunque.
Jiu jitsu arte marziale completissima, il cui insegnamento è stato reso più occidentale e analitico dalla derivazione del Brasilian Jiu Jitsu, base di ogni serio addestramento di MMA. Tempo di apprendimento medio-lungo.
DISTANZA RAVVICINATA
Muay thai, Wing chun/Wing tsun, Krav maga
Krav maga: disciplina molto razionale che parte dalle basi del combattimento corpo a corpo militare. Apprendimento rapido.
Wing chun: molto efficace nel contatto ravvicinato, con tecniche originali e cognizioni di biomeccanica che la rendono molto pragmatica. Ottimo per le persone di stazza minuta. Scarsa la fase a terra.
Lotta a terra: Judo, Jiu jitsu.
Difesa da coltello: Wing chun e Wing tsun, Krav maga
Seguendo questo ragionamento, ecco quindi la nostra classifica delle migliori arti marziali da praticare per il bodyguard:
3° posto
l’Aikido, la più moderna tra le discipline giapponesi, che sconta come unico difetto l’assenza della fase di combattimento a terra, ma l’importanza assegnata a una postura solida e un baricentro sempre centrato compensano questa lacuna.
2° posto
A pari merito, le due discipline più pragmatiche, dall’apprendimento più veloce: il Wing tsun e il Krav maga.
Il primo più arte marziale, quindi con effetti anche sulla struttura di personalità dell’allievo;
il secondo più un insieme di tecniche di attacco e difesa, che un’arte marziale nel senso pieno del termine.
1° posto
Il Jiu jitsu, anche nella sua derivazione carioca. L’unico difetto di questa disciplina è il lunghissimo periodo di apprendistato che richiede (almeno 3 anni per poter cominciare a essere padroni delle tecniche), ma è tutto tempo speso bene.
Ovviamente questa graduatoria è frutto di considerazioni generiche e soggettive, e come già detto, in tutte le situazioni di pericolo, il buonsenso, e la reazione non data dall’istinto ma dalla giusta preparazione, sono sempre il miglior alleato di un bodyguard professionista.